EDITORIALE
Fasano: 25 luglio 2017, giorno della 'liberazione' dalla Tricom
Con la sentenza emessa dal Consiglio di Stato, il Comune di Fasano si riappropria definitivamente del servizio di riscossione dei tributi che aveva un costo di circa un milione di euro l’anno

Fasano - Se il 25 aprile è una delle festività civili della Repubblica italiana, scelta per ricordare la fine dell'occupazione tedesca in Italia, a Fasano il 25 luglio, a partire dal prossimo anno, potrà essere festeggiato come il giorno della “liberazione” della città dall'occupazione della Tricom. Grazie all'aver tenuto fede ad uno dei suoi punti cardine del programma elettorale, nel giro di due anni il sindaco Francesco Zaccaria ha conseguito un importantissimo risultato amministrativo del quale non potrà che trarne benefici tutta la città.
Di che cosa si tratta? La decadenza della concessione per la riscossione dei tributi locali affidata nel dicembre del 2006 dall'allora Giunta Ammirabile alla Tri.Com. è una di quelle cose “storiche” che merita di essere festeggiata perché si è posto fine ad uno degli appalti più tribolati e onerosi per i cittadini fasanesi che le amministrazioni di centrodestra che hanno guidato Fasano fino a tre anni fa hanno difeso e portato avanti nella più assoluta gestione clientelare.
Il primo scandalo dell'appalto Tricom fu la durata dell'affidamento del servizio: sottoscritto nel dicembre 2006 sarebbe scaduto nel 2026. Ben venti anni, roba da non credere!
Il secondo fu la gestione delle assunzioni del personale: a lavorare in quegli uffici furono chiamati congiunti di assessori e consiglieri comunali in carica e qualche stretto amico “degli amici degli amici”.
Il terzo colpo nello stomaco furono gli esosi aggi riconosciuti agli esattori.
Ma il tutto si sarebbe potuto anche sopportare se almeno il servizio avesse funzionato. Riscrivere la storia dei tumultuosi rapporti economici fra la Tricom e il Comune di Fasano richiederebbe l'edizione di un libro intero. Per farla comprendere in breve sintesi a tanti ignari cittadini fasanesi, va ricordato che questi signori della Tricom per alcuni anni hanno incassato per conto del Comune di Fasano i soldi delle imposte pagate da noi fasanesi e se li sono tenuti nel loro portafogli, senza riversarli, come da capitolato d'appalto, nelle casse comunali. Il Comune di Fasano per un certo periodo ha vantato crediti da questi signori per oltre tre milioni di euro. Ciò ovviamente con gravi ripercussioni per le casse comunali.
Ad un certo punto della storia è cominciata una serie di passaggi di mano della società finita fra le controllate di Tributi Italia, società poi dichiarata fallita. La situazione era talmente grave che il sindaco Lello Di Bari fu costretto ad emettere un'ordinanza per cui i soldi dei bollettini da pagare confluirono direttamente nelle casse del Comune di Fasano e non più in quelle di Tricom/Tributi Italia. E il Comune di Fasano, pur avendo recuperato parte del credito, ci ha rimesso comunque un milione di euro perché il residuo del credito è finito nel calderone fallimentare di Tributi Italia e di tale somma non sarà possibile recuperare un solo centesimo. L'azienda comunque, con un cambio di gestione, rimase in piedi con l'ingresso di un nuovo socio, la Novares spa: dal Comune di Fasano introitava oltre un milione di euro l'anno di aggio.
Negli ultimi anni dell'amministrazione Di Bari, dai banchi dell'opposizione, con Giacomo Rosato in testa, si è sempre levata alta la voce sui costi eccessivi di questo servizio ed è emersa più volte la proposta di internalizzazione dello stesso: ma la maggioranza al governo della città ha fatto sempre orecchie da mercante: troppo stretti i legami di qualche autorevole rappresentante dell'amministrazione con i vertici della società che tra l'altro vedeva nelle vesti di direttore degli uffici di Fasano il segretario politico di Forza Italia di Martina Franca.
Ma, vinte le elezioni, il sindaco Zaccaria, dal giorno del suo insediamento, ha cominciato a lavorare in questa direzione. Non ha ascoltato i profeti di sventure, che profetizzavano il dissesto finanziario per il Comune di Fasano, convinti che la Tricom avrebbe vinto la sua battaglia legale, rimanendo a gestire il servizio di riscossione dei tributi locali, e ha intrapreso la strada che lo ha portato alla rescissione del contratto nel 2017 con conseguente internalizzazione del servizio negli uffici comunali. La vicenda giudiziaria che ne è seguita è dei giorni nostri. La Novares impugnò la rescissione del contratto e si vide accolto il ricorso dal Tar: ora però il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tar di Lecce e il Comune di Fasano può finalmente dormire gioire, tornando a dormire sonni tranquilli, mantenendo la gestione diretta del servizio e ottenendo la “liberazione” dallo spettro della Tricom.
Durante questo interregno, sono venute a galla fatti che aprono nuovi inquietanti scenari su come questo servizio sia stato gestito negli anni scorsi. A seguito di una circostanzia denuncia fatta, dopo la sua “trombatura” alle regionali dal Consigliere Antonio Scianaro, da sempre componente di spicco della maggioranza di centrodestra di Fasano, si sta procedendo alla verifica delle cartelle Tari pagate dagli operatori nel settore del turismo: alberghi, ristoratori e lidi.
Quello che sta emergendo dalla chiusura di alcune di queste verifiche è clamoroso: al momento a solo sei contribuenti è stata accertata un'evasione di un milione e seicentomila euro nell'ultimo quinquennio, che ora il Comune di Fasano, si prepara a recuperare. Ovviamente questa vicenda apre inquietanti interrogativi: possibile che alla Tricom mai nessuno si fosse accorto di tali evasioni? Difficile dare una risposta, anche perché non sono in pochi a pensare che il fenomeno possa essere il frutto dell'esistenza di un consolidato sistema clientelare.
A conclusione di questa vicenda, siamo felici di aver contribuito in tutti questi anni, con numerosi e dettagliati articoli, a tenere viva l'attenzione sulle vicende Tricom, società che, bontà sua, volle anche citarci in giudizio con la richiesta di 500mila euro di risarcimento per diffamazione. Vicenda che si chiuse con il non luogo a procedere.
Ma siamo felici anche perché con un'oculata gestione di questo servizio, come si fa nelle famiglie che si rispettino, il Comune di Fasano e quindi i cittadini fasanesi, dal prossimo anno potranno risparmiare circa 700mila euro. Quei soldi potranno essere investiti parte per la riduzione della tassazione della Tari, qualcosa si è già percepito per quella del 2018, e parte in investimenti per opere pubbliche che contribuiscano a rendere più vivibile la nostra città!
Zino Mastro
di Redazione
25/07/2018 alle 19:24:37
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